Serie: Soldi europei per la mafia?
In questa nuova serie, Eurojournalist(e) presenta i risultati di un'inchiesta durata mesi che potrebbe essere la sceneggiatura di un film di Hollywood.
(KL) – Dagli anni ’90, l’Unione Europea è impegnata nella costruzione di gasdotti per il trasporto di gas naturale dall’Asia e dall’Africa all’Europa. L’attore principale di questi progetti dinamici, la cui prossima fase è prevista per il 2024, è il colosso italiano ENI, la seconda società energetica europea dopo il gruppo TOTAL. Questi progetti infrastrutturali sono importanti per l’approvvigionamento energetico dell’Europa, soprattutto in un momento in cui dobbiamo affrancarci dalla Russia come fornitore di energia. Tuttavia, nel contesto di questi progetti, sono state commesse numerose violazioni della legge antimafia italiana (Legge 55 del 19 marzo 1990) da parte di questo partner dell’UE e dei suoi stessi partner, come SNAM e, all’inizio di questi progetti, Bonatti. I legami di SNAM e Bonatti con la criminalità organizzata sono stati documentati in numerose occasioni, e ci si chiede ora se parte del denaro dei contribuenti europei sia stato utilizzato per riempire le casse della criminalità organizzata in Italia. Considerando che questi progetti comportano costi per diversi miliardi di euro, vale la pena di dare un’occhiata più da vicino. Non solo per analizzare ciò che è accaduto in questo settore a partire dagli anni ’90, ma anche per capire cosa bisogna fare per evitare che si ripeta nelle prossime puntate di questi progetti faraonici.
In questa serie, che inizia oggi, tratteremo i vari aspetti della nostra indagine. Nelle prossime settimane, leggerete di..:
1. ENI – SNAM – Bonatti e gli altri: chi sono e come si è arrivati a questo?
2. Le strutture della criminalità organizzata in Italia: Mafia, N’Dragheta e Camorra. Cambiamenti nella strategia di queste organizzazioni negli ultimi decenni.
3. Le infrastrutture del gas in Italia: TMP (Trans Mediterranean Pipeline) e TAP (Trans Adriatic Pipeline). Costruzione, sviluppo e prospettive.
4. Una giustizia al servizio della criminalità organizzata? – Le straordinarie disfunzioni del sistema giudiziario italiano. Corruzione, connessioni con l’economia e la politica e il silenzio del Consiglio Superiore della Magistratura.
5. Il ruolo della Commissione europea in questi progetti: somme versate, controlli effettuati, strategie di supervisione dei progetti e dei bilanci dei gasdotti. Abbiamo inviato alla Commissione europea una lista di domande su questo scandalo.
6. Nicola Gratteri, il “cacciatore di mafiosi”. Presentazione dell’uomo che da anni dà la caccia alle strutture mafiose in Italia e in altri Paesi e che è già riuscito a incriminare più di 900 mafiosi.
7. Il caso di Rosario Leo. Una battaglia lunga 26 anni di un coraggioso imprenditore edile che ha osato opporsi alla giustizia deviata e che sta pagando a caro prezzo da quasi tre decenni.
Per motivi di attualità, nei prossimi giorni aggiungeremo un servizio speciale su una proposta di legge che sarà votata dal Parlamento italiano il 6 settembre, che prevede un’amnistia generale per i potenti tra cui politici e magistrati. Si tratta di una mossa scandalosa, perché garantirebbe l’impunità ai funzionari, che potrebbero così continuare a fare quello che vogliono, senza dover temere la minima conseguenza.
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