I soldi europei per la mafia: le prossime tappe

Dopo la pubblicazione della nostra serie “I soldi europei per la mafia”, non intendiamo fermarci qui. Il caso è stato sottoposto a diverse autorità ed è stata presentata una denuncia.

Non siamo gli unici a parlare di questi scandali... Foto: Eurojournalist(e) /CC-BY 2.0

(Kai Littmann) – Chi ha seguito la serie “European Money for the Mafia”, apparsa su Eurojournalist(e) nelle scorse settimane, si starà chiedendo cosa accadrà in seguito. Questa serie, frutto di un’inchiesta durata sei mesi, racconta uno scandalo che deve interessare diverse autorità che abbiamo debitamente informato.

Una copia del nostro 9° articolo di questa serie (che contiene anche i link agli 8 articoli pubblicati in precedenza), è stata portata all’attenzione dell’OLAF (l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode) di Bruxelles; della Procura di Bruxelles (che ha svolto un ottimo lavoro nel caso di corruzione dell’ex vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili e di altri); EUROJUST a Den Haag nei Paesi Bassi (Agenzia dell’Unione Europea per la Cooperazione nella Giustizia Penale) e una denuncia è stata presentata alla Procura Europea di Lussemburgo, che interviene nei casi in cui sono coinvolti gli interessi finanziari dell’Unione Europea.

L’obiettivo di questa azione è chiaro: vogliamo che il principale testimone e vittima dello scandalo descritto in questa serie, Rosario Leo, possa finalmente ottenere un processo davanti a un tribunale non corrotto in Italia (da molti anni Rosario Leo attende una sentenza della Corte di Cassazione, senza la quale non può rivolgersi ai tribunali europei, sentenza che non arriva con sorprendenti pretesti) o portare il suo caso direttamente alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.

Questo scandalo, che non è l’unico a scuotere il sistema politico e giudiziario italiano, illustra bene la natura disfunzionale del sistema giudiziario Italiano e la protezione offerta alle strutture legate alla criminalità organizzata. Molti degli altri scandali in corso, come lo scandalo “Palamara / Amara”, a cui dedicheremo un altro articolo tra qualche giorno, ruotano intorno allo stesso tema: un sistema giudiziario al servizio della criminalità organizzata. In questi altri scandali ritroviamo alcuni degli stessi protagonisti del caso Rosario Leo, ed è ora che le autorità Europee inizino a guardare con più attenzione a ciò che sta accadendo.

Naturalmente, seguiremo con attenzione la sorte dei dossier presentati alle varie autorità che sono state informate e che, in virtù del loro statuto, dovrebbero occuparsi dei dossier di Rosario Leo. Restate sintonizzati.

Già pubblicato in questa serie:

Articolo 0 – Une nuova serie
Articolo 1 – ENI – SNAM – Bonatti e gli altri
Articolo 2 (numero speziale) – Quando il crimine è legalizzato…
Articolo 3 – Le strutture della criminalità organizzata in Italia
Articolo 4 – Infrastrutture di gasdotti in Italia
Articolo 5 – La giustizia al servizio della criminalità organizzata
Articolo 6 – Nicola Gratteri, un eroe moderno
Articolo 7 – E cosa ha da dire la Commissione Europea?
Articolo 8 – Il caso Rosario Leo
Articolo 9 - L’ultimo articolo di questa serie

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