Soldi europei per la mafia (11)

Il sistema sta facendo tutto il possibile per proteggersi. Numerosi scandali di corruzione, abuso di ufficio; partecipazione esterna as assiciazione mafiosa e traffico di influenze stanno scuotendo l'Italia e il governo vuole cambiare il quadro giuridico.

Tutto è detto... Foto: Eurojournalist(e) / CC-BY 2.0

(Kai Littmann) – Il 6 settembre il Parlamento Italiano avrebbe dovuto votare una legge volta ad abbreviare i termini di prescrizione per i procedimenti giudiziari, nonché modifiche alla legge sull’abuso di ufficio, sul traffico di influenze e sul “partecipazione esterna ad associazione mafiosa” – al fine di proteggere i protagonisti del “sistema”, tra cui politici, magistrati e personalità di alto livello. L’idea era quella di poter archiviare qualsiasi caso che coinvolgesse queste persone senza ulteriori azioni, a patto che il procedimento non si concludesse con una sentenza entro tre anni. Considerando che “il sistema”, questa malsana collaborazione tra il mondo politico, il sistema giudiziario, la massoneria, le grandi aziende di Stato e la criminalità organizzata, ha il potere di trascinare i procedimenti giudiziari a piacimento, questa proposta di legge rappresentava un “assegno in bianco” per queste persone. Le reazioni in Italia, da parte dell’opposizione, degli esperti di diritto costituzionale e di alcuni media, sono state così virulente che Giorgia Meloni non ha avuto altra scelta che rinviare il voto. Ma ora il sistema è tornato con prepotenza.

Il nuovo progetto di legge con cui “il sistema” cerca di proteggersi da eventuali procedimenti legali è ancora peggiore di quello che avrebbe dovuto essere votato il 6 settembre. Il governo Italiano vuole ora introdurre una norma che prevede l’archiviazione di qualsiasi caso che rimanga irrisolto in prima istanza per due anni, e se entro un anno non viene emessa una sentenza in seconda istanza, la Corte d’Appello, anche il caso verrà archiviato. Si tratta di uno scandalo straordinario. Da decenni “il sistema” trascina i procedimenti contro politici, magistrati e alte personalità per farli cadere nel dimenticatoio. Questa “strategia” funziona a meraviglia, come nel caso di Rosario Leo, il cui caso si protrae da 28 anni senza una sentenza della Corte di Cassazione. Il tentativo di imporre questa prescrizione breve significa impunità per tutti i membri del “sistema”, mentre rende la giustizia praticamente inaccessibile ai comuni cittadini.

I numerosi scandali di corruzione che stanno attualmente scuotendo l’Italia costringono il sistema ad agire rapidamente, per poter archiviare i numerosi procedimenti in corso contro magistrati, politici e dirigenti di grandi aziende controllate dallo Stato. In pratica, nessun personaggio di alto rango sarà perseguito, mentre i cittadini che chiedono giustizia non avranno alcuna possibilità di vedere accolte le loro cause. Questo fine settimana, i media Italiani hanno riferito che il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha raggiunto un accordo con l’opposizione, il che significa che i politici Italiani di sinistra avranno altrettanti casi da mettere a tacere rispetto a quelli attualmente al potere.

Abbiamo chiesto agli esperti di diritto se una simile mossa sarebbe compatibile con il diritto Europeo, e le opinioni sono discordanti. Alcuni ritengono che la mossa Italiana sarebbe incostituzionale e contraria ai Trattati di Lisbona, e quindi nulla, mentre altri ritengono che questa mossa riguardi solo l’Italia e possa quindi essere attuata. Sebbene la questione giuridica rimanga per il momento aperta, è incredibile che il sistema giudiziario Italiano voglia creare una giustizia a due velocità, offrendo l’impunità ai criminali dei colletti bianchi e poteri forti e tagliando fuori i cittadini da qualsiasi possibilità di far valere i propri diritti. Le autorità Europee devono intervenire su questi temi, se non altro per proteggere le aziende di altri paesi Europei che lavorano in Italia e che quindi sarebbero esposte alle azioni de “il sistema”.

Ciò che i politici e i giudici Italiani temono è il crollo di un sistema altamente criminale, ma talmente consolidato che la gente è pronta a proteggerlo. Anche se il mondo è attualmente concentrato su altre questioni, forse più scottanti, non è pensabile che l’Italia possa finire per legalizzare la criminalità organizzata. Continua.

Precedentmente pubblicato in questa serie:

Articolo 0 – Une nuova serie
Articolo 1 – ENI – SNAM – Bonatti e gli altri
Articolo 2 (numero speziale) – Quando il crimine è legalizzato…
Articolo 3 – Le strutture della criminalità organizzata in Italia
Articolo 4 – Infrastrutture di gasdotti in Italia
Articolo 5 – La giustizia al servizio della criminalità organizzata
Articolo 6 – Nicola Gratteri, un eroe moderno
Articolo 7 – E cosa ha da dire la Commissione Europea?
Articolo 8 – Il caso Rosario Leo
Articolo 9 – Soldi Europei per la mafia!
Articolo 10 – Le prossime tappe

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